TAEKWON-DO
Taekwon-Do Jungshin
Princìpi del taekwon-do itf
Un principio è un opinione, è regola, dottrina. La filosofia del Taekwon-Do è formata da cinque princìpi fondamentali. Sono derivati dalla cultura coreana, sono princìpi derivati dal Confucianesimo e dal Buddismo. Una riflessione può aiutarci a capire cosa c’è oltre la seduta di allenamento.
I- Il primo principio è la Cortesia, Ye Uil. E’ il primo e il principale; dice la regola: “...cortesia tutto ciò è il Taekwon-Do...”.Lo studente deve mettere in pratica i seguenti elementi di cortesia per costruire un carattere nobile:
- Promuovere lo spirito di concessioni reciproche.
- Vergognarsi dei suoi vizi, rifiutando quelli degli altri.
- Comportarsi educatamente.
- Incoraggiare il senso di giustizia e umanità.
- Riconoscere l’Istruttore dallo Studente, l’Anziano dal Giovane.
- Rispettare i beni altrui.
- Agire con giustizia e sincerità.
II- Il secondo principio è l’Integrità, Yom Chi.
Dice il testo: “...bisogna distinguere il giusto dallo sbagliato e avere la consapevolezza, quando qualcosa è sbagliata, di sentirsi colpevoli...”. Alcuni modi per mancare al secondo principio sono indicati quì di seguito, un modo semplice per riflettere e capire:
- Il Maestro che disprezza sé stesso e l’Arte. insegnando tecniche sbagliate ai suoi allievi per mancanza di conoscenza o di volontà.
- L’Istruttore che nasconde le sue tecniche sbagliate, con il lusso della palestra e falsi apprezzamenti ai suoi allievi.
- Lo Studente che ottiene un grado al solo scopo egocentrico e per sentirsi più potente.
- L’Istruttore che insegna e promuove l’Arte solo a fini materiali.
- L’Istruttore o lo Studente le cui azioni sono diverse dalle sue azioni.
- Lo Studente che si vergogna di chiedere aiuto ai suoi minori in grado.
III- Il terzo principio è la perseveranza, In Nae.
E’ il principio che regolamenta l’uomo giusto, l’uomo retto. Nella vita vi sono molti modi di vivere e di fare; tanti cercano la via più veloce, piegandosi a situazioni poco onorevoli, altri cercano la retta via. Entrambi i percorsi porteranno alla stessa meta, ma solo i pochi che non avranno ceduto potranno andare fieri di ciò che avranno realizzato. Un antico detto asiatico dice: ”...la pazienza porta alla virtù e al merito...”. Solo la costanza nel perseverare ci porta a raggiungere un obiettivo. Nel Do Jang come nella vita. “...chiunque può costruire una casa pacifica rimanendo paziente cento volte...”
IV- Il quarto principio è l’Autocontrollo, Guk Gi.
E’ il principio che caratterizza la persona saggia, una perdita di autocontrollo può essere molto dannoso per la
propria vita. Nel Do Jang è sinonimo di rispetto verso il Kwan e verso i nostri compagni, nella vita è sinonimo di saggezza. Il controllo di noi stessi ci aiuterà a costruire il nostro futuro e ad evitare di fare errori. Lao Tzu disse: “...la persona forte è quella che vince su sé stesso più che sugli altri...”. Sia che tu stia combattendo per la tua vita o per un ideale non devi mai perdere il controllo.
V- Baekjul Boolgool, lo spirito indomito.
L’ultimo principio, importante quanto le stesse radici del Taekwon-Do. Confucio disse: “...non protestare davanti alle
ingiustizie è atto di codardia...”. Lo Studente di Taekwon-Do se messo di fronte ad un ingiustizia deve affrontare la situazione senza paura ed esitazione, con
spirito indomito, ignorando la paura del dove si è, contro chi e quanti ci dovremo misurare. “...quì giacciono i trecento che compirono il loro dovere...”, una semplice frase per descrivere uno dei più grandi atti di coraggio compiuti durante la storia dell’umanità. Durante la battaglia delle termopoli, di fronte alle ingenti forze di Serse, trecento spartani comandati da Leonida dimostarono al mondo intero il significato dello spirito indomito. Lo spirito indomito si manifesta quando una persona non rinuncia ai suoi ideali e con coraggio affronta i problemi che si trovano lungo la nostra vita. grandi o piccoli che siano. Questi sono i cinque principi del Taekwon-Do. Ogni Studente deve cercare di farli propri, aprendo la mente ad un’evoluzione costante di sé stessi,cercando di vivere onestamente e con modestia, affrontando la vita quotidiana con occhi nuovi.
Etichetta
REGOLE DEL DO JANG
Il “Do Jang” è letteralmente il luogo dove si pratica l’arte marziale, lo spazio adibito a palestra; Fà parte del “Kwan”, la scuola dove si pratica. Essendo una società organizzata la vita del “Kwan” è regolamentata da regole da rispettare. Esse sono essenziali per creare ordine ed impostare gli allievi al fine di avere un luogo adatto dove potersi allenare. Sono necessarie per dare un’etichetta e a responsabilizzare i praticanti. E’ importante che un’arte vada oltre la normale pratica al combattimento, deve trasmettere un significato ed un insegnamento. Mantenere un comportamento appropriato è senso di grande autocontrollo e padronanza della propria forza. I grandi Maestri si riconoscono dalla serenità e dall’autorità che riescono a trasmettere in tutto ciò che fanno.
I princìpi del Taekwon-Do sono: Cortesia, Integrità, Perseveranza, Spirito Indomito, Autocontrollo.
Prima della lezione All’ingresso e all’uscita dal “Do Jang” tutti i membri del “Kwan”, anche se vestiti con abiti borghesi, devono salutare il lato d’onore, dove sono situate le bandiere, l’immagine del fondatore e della sua dinastia. In assenza il saluto deve essere rivolto al centro della palestra. Una volta pronti per la lezione ricordarsi di togliere orecchini, anelli e tutto ciò che possa dare fastidio o arrecare danno durante la pratica. Il cellulare può essere tenuto acceso previa autorizzazione del Maestro, o chi per esso, solo in casi eccezionali. Inizio della lezione Gli allievi devono allinearsi di fronte al Maestro che darà le spalle alla zona d’onore, si allineeranno da sinistra verso destra di fronte al Maestro, in ordine di grado decrescente.
L’allievo di grado più alto darà gli ordini:
- “junbi” (Pronti) - ”Cha Ryot” (Attenti) -“Chang Sin Ja nim gae”(Fondatore)
-“Kyong Ye (Inchino in silenzio)
Dopo l’ordine lo stesso allievo dopo che il maestro si sarà voltato verso il gruppo darà gli ordini:
- “Saseong nim gae”(Grande Maestro, IX° Dan) - “Sahyun nim gae”(Maestro, VII° - VIII° Dan) - “Sabum nim gae”(Istruttore internazionale, IV° - VI° Dan) - “Boo Sabum nim gae”(Istruttore capo, I° - III° Dan) - “Bu Sabum nim gae” (Aiuto istruttore)
- “Kyong Ye (Inchino) Dopo l’ordine ”Kyong Ye” gli studenti risponderanno ad alta voce con il saluto: - “Tae kwon” (saluto)
Solo nel caso siano presenti uno o più studenti Dan, dopo il saluto al Maestro, tutti gli studenti mantenendo la posizione di “Charyot” si gireranno a destra di 90° gradi, tranne lo studente Dan più alto in grado che si girerà verso sinistra di 90°. Il secondo allievo di grado più alto darà gli ordini: - “Sabum nim gae” (Istruttore internazionale, IV° - VI° Dan) - “Boo Sabum nim gae” (Istruttore capo, I° - III° Dan) - “Kyong Ye” (Inchino) Dopo l’ordine “Kyong Ye” gli studenti risponderanno ad alta voce con il saluto: - “Tae kwon” (Saluto) Di seguito al saluto si comincerà a correre e ad eseguire gli esercizi di riscaldamento. N.b. I gradi evidenziati in rosso devono essere associati al relativo Studente/Istruttore/Maestro di grado Dan presente.
Nel corso della lezione
Durante la lezione è necessario il silenzio per poter lavorare in uno stato di concentrazione sufficiente a comprendere ciò che si stà facendo. Regola principale è lasciare tutto ciò che è la nostra vita quotidiana fuori dalle porte del “Kwan”. Una disattenzione può essere causa di incidente ad un nostro compagno di studio. Segno di rispetto per il “Kwan” che si frequenta è la puntualità, lo studente che arriva in ritardo alla lezione deve eseguire dieci piegamenti (anche le donne ma nella misura di cinque piegamenti se studenti principianti). La cura del proprio “Do Bok” (Divisa da allenamento) è segno di rispetto verso se stessi e l’arte. Durante la lezione potrà verificarsi la necessità di riordinare il “Do Bok”; in presenza di un Maestro voltarsi verso sinistra fino a dargli le spalle, quindi riordinare il “Do Bok” e tornare, girando verso sinistra, di fronte al Maestro. Nel caso in cui ci si debba allontanare dalla lezione avvicinarsi al Maestro con il braccio alzato attendere che abbia finito di spiegare, o fino a quando non vi rivolga la parola. Fine della lezione
Gli allievi si riallineano in ordine, come all’inizio della lezione. Una volta allineati, voltati di schiena al comando, ci si riordina il “Do Bok”. Il Maestro, se lo ritiene necessario, chiarisce alcuni punti della lezione o comunica eventuali avvisi, chiude la lezione col saluto come all’inizio.
Il saluto
Il saluto è parte fondamentale nell’etichetta e nella filosofia del Taekwon-Do. Dall’ingresso al Do Jang al saluto al Maestro, passando per il saluto formale all’atto dello scambio dei colpitori tra allievi, il saluto, o inchino, serve ad esprimere la propria disponibilità ed il proprio rispetto verso chi stà di fronte. Il codice formale richiede che il saluto venga standardizzato in modo da trasmettere i significati da esso espressi attraverso un gesto in uso, e a conoscenza, unicamente all’interno di un gruppo. L’esecuzione del saluto avviene attraverso due posizioni codificate: inizialmente, dopo il comando “junbi”(pronti, a posto) si assume la posizione “Narani Junbi Sogi”, letteralmente posizione a piedi paralleli di partenza, da questa posizione, dopo l’ordine “cha ryot”, si assume la posizione “Cha ryot Sogi”, posizione di saluto, avvicinando il piede sinistro al destro. L’inchino avviene all’ordine “kyong ye”, il busto si inclina in avanti di trenta gradi(mantenendo la posizione “cha ryot sogi”), durante l’inchino dire ad alta voce le parole “Taek Won”. Risalire inspirando è il primo esercizio di respirazione e di auto coscienza corporea. Una volta eseguito l’inchino tornare alla posizione di “Cha ryot Sogi” e attendere in questa posizione l’ordine successivo. Nel saluto formale tra Taekwondoca, tra allievi
durante lo scambio di colpitori, all’ingresso del Do Jang e in altri casi, eseguire le sopracitate sequenze in assenza di ordini.